La detrazione fiscale dei farmaci è un argomento piuttosto complesso e queste brevi note non pretendono certo di trattarlo in modo completo. L’intenzione è solo quella di fornire risposte alle domande che più comunemente mi vengono fatte in farmacia.
LO SCONTRINO PARLANTE :questo è il primo,indispensabile strumento per poter parlare di detrazione. E’ lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente. Il codice può essere rilevato dalla tessera sanitaria o inserito manualmente copiando i caratteri dal documento o sotto dettatura. In mancanza di questo dato lo scontrino è inutile ai fini della detrazione,anche se viene allegato a una ricetta medica.
E’ interesse di chi compra,quindi,presentarlo ogni volta PRIMA DELL’ACQUISTO.
LA TESSERA SANITARIA di colore azzurro (in Piemonte),plastificata,è una delle cento che ingombrano i nostri portafogli. Dovrebbe essere arrivata a casa di ciascuno. In alcuni casi così non è stato e chi ne fosse sprovvisto o l’avesse smarrita può farne richiesta all’Agenzia delle Entrate (a Domodossola in Piazza Stazione dietro il Bar Moderno). Da chiarire è che se non l’avete con voi potete sempre comperare quello che vi serve (me li dà lo stesso? Certo che sì) e che se non volete portarvi dietro l’originale o fate commissioni per qualcuno va benissimo anche una fotocopia..della parte con il codice a barre!
COSA SI PUO’ DETRARRE tutti i farmaci (anche da banco,senza ricetta medica tipo Aspirina per capirci) i presidi medici (apparecchi sanitari,bende,alcuni tipi di collirio),i farmaci veterinari ,gli omeopatici.
COSA NON SI PUO’ DETRARRE integratori,cosmetici, parafarmaci.
Sullo scontrino ,per legge,non esce più il nome del farmaco,ma la categoria cui appartiene es farmaco da banco piuttosto che parafarmaco.
QUANTO SI PUO’ DETRARRE qui la materia si fa complicata e per essere sinceri…non è di mia competenza. La cosa migliore è chiedere a un professionista del settore,commercialista o sindacato,che presenta la dichiarazione dei redditi.
